Gentle Monster, marchio cult coreano di occhiali, crea installazioni in-store che trascendono tutte le aspettative preconcette, nelle quali i visitatori possono immergersi nell’estetica del marchio in una totalità drammatica, attraverso mondi di texture, incapsulando realtà alternative che influenzano la sensibilità oltre il visivo.
La questione di come aumentare attrazione e traffico verso i flagship è una domanda continua. Tuttavia, per loro questo fenomeno è un’opportunità di creatività e di innovazione, piuttosto che motivo di disillusione. Il loro design di occhiali ipermoderni è amplificato nell’approccio allo spazio di vendita store.
Il loro fiore all’occhiello di Singapore, ad esempio, è un’interpretazione di “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche, confrontandosi con il “desiderio di liberarsi dall’inevitabile ruota della vita” degli uomini. Un altro fiore all’occhiello di Hongdae, Seoul, è una riflessione sulle meraviglie dell’olfatto attraverso opere d’arte che ricordano i cellulari di Juan Miró. Presentano una serie di opere, ambienti e oggetti che sono studi di diverse fragranze, “alla ricerca del perfetto aroma naturale”. L’ammiraglia di Chengdu, in Cina, affronta la creazione di un mondo post-apocalittico, mentre l’ammiraglia di Sinsa, a Seul, illustra le leggi dell’entropia. Nonostante una cura impeccabile, c’è una giocosità nelle installazioni di Gentle Monster che rende le opere d’arte fruibili. La varietà dei temi e dei concetti consente di riconoscere una vasta gamma di ispirazione artistica. Rendendo omaggio ai grandi che hanno aperto la strada all’installazione contemporanea, in particolare Vladimir Tatlin, James Turrel, Donald Judd e Yves Klein, reinterpretando i loro immensi contributi attraverso una lente distintamente coreana.
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